Sommario
Come si propone l’appello?
L’appello si propone con ricorso notificato presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto dalla parte nell’atto di notificazione della sentenza o in difetto presso il difensore e depositato presso la segreteria del Consiglio di Stato, entro trenta giorni dall’ultima notificazione.
Cosa si può fare dopo l’appello?
Cosa si può fare dopo l’appello? Non pensare al processo come a una partita per cui, dopo la sconfitta, c’è la rivincita e, in caso di pareggio, c’è “la bella”. Nel processo ci sono solo due gradi: il primo e il secondo (ossia l’appello). Solo chi perde in primo grado può fare appello.
Qual è la decisione del giudice dell’Appello?
La decisione del Giudice dell’Appello. Natura e caratteristiche della sentenza di secondo grado. Il Giudice dell’appello – una volta che l’impugnazione è ritenuta ammissibile – deciderà sui punti ed ai capi della sentenza indicati come erronei dalla parte che ha impugnato la sentenza di primo grado.
Chi perde in primo grado può fare appello?
Solo chi perde in primo grado può fare appello. Non è necessaria, per proporre appello, una sconfitta totale: basterebbe anche solo il mancato accoglimento di un punto della domanda o un risarcimento inferiore rispetto a quanto sperato.
Come si celebra il giudizio di appello?
Il giudizio di appello si celebra con un solo rito. Non sono previsti riti alternativi (come, al contrario, è previsto per il giudizio di primo grado. V. il giudizio abbreviato, il c.d. patteggiamento ed il giudizio immediato). Tutti i riti esperibili in primo grado confluiscono in secondo grado in un unico rito di secondo grado.
Quando può essere impugnato l’appello?
L’appello è un mezzo di impugnazione ordinario delle sentenze di primo grado, difatti può essere esperito prima del passaggio in giudicato della sentenza e cioè entro 60 gg. dall’avvenuta notificazione della stessa ovvero in mancanza della notificazione, entro sei mesi dalla pubblicazione.