Cosa spetta alle donne incinta?
Se hai già compiuto il settimo mese di gravidanza, ti spetta il bonus mamma domani dell’INPS, che riceverai in una soluzione unica di 800 euro, indipendentemente dal tuo reddito. Per richiedere il bonus, dovrai entrare su MyINPS, dunque su Prestazioni e Servizi, e cercare il servizio di domande per “mamma domani”.
Chi è incinta ha la precedenza?
Nessun diritto di precedenza in fila o sul bus «Il diritto di passare avanti mentre si è in fila o di avere un posto riservato sui mezzi pubblici non esiste né per le donne incinte e né per le persone anziane o con disabilità», spiega l’avvocato Emanuela Astolfi, presidente dell’associazione “Avvocato del Cittadino”.
Dove hanno precedenza le donne incinte?
p.s. Mi sono informata ed in Italia una legge che da’ la precedenza alle donne incinta non esiste: “in Italia al momento non esiste nessuna normativa regolata da codice che prevede la “corsia preferenziale” della donna incinta, ovvero per la legge la donna in gravidanza non ha nessun diritto di evitare qualsiasi fila …
Quali sono i diritti delle donne incinte?
La tutela della sicurezza e della salute. Tra i diritti delle donne incinte vi è quello di non essere adibite a lavori particolarmente usuranti, che comportino sollevamento di pesi o esposizione a particolari agenti. In questo caso, le gestanti devono eventualmente essere adibite a mansioni inferiori, conservando la relativa retribuzione.
Quali sono i diritti di gravidanza?
I diritti di maternità in gravidanza. La donna che lavora e che scopre di aspettare un bambino può godere di una serie di “facilitazioni” che ormai sono diritti acquisiti. In Italia la gravidanza è tutelata da un insieme di norme che garantiscono sicurezza in tutti i momenti della maternità. Prima della nascita del bebè la legge si prefigge
Qual è il licenziamento della donna incinta lavoratrice?
La donna incinta lavoratrice ha il diritto di conservare il posto di lavoro, e al datore di lavoro è fatto stretto divieto di licenziarla dall’inizio della gestazione a un anno dal parto. Qualora il licenziamento le venga comunque intimato, la donna ha l’obbligo di comunicare il suo stato di gravidanza, e il licenziamento è nullo.