Sommario
Quanto può durare un attacco epilettico?
Generalmente la crisi dura uno o due minuti, a volte solo qualche secondo e raramente di più. Alcune persone dopo l’attacco appaiono confuse e necessitano di riposo o di dormire.
Cosa fa venire una crisi epilettica?
Determinati fattori possono poi favorire lo scatenamento di crisi epilettiche nel soggetto predisposto: l’uso o la sospensione improvvisa di certi farmaci, droghe o alcool; luci lampeggianti; febbre, deficit di sonno, stress, alterazioni degli elettroliti, e infine fattori metabolici.
Come si classifica le convulsioni?
Classificazione. La classificazione delle svariate forme di convulsioni può essere effettuata in base alle manifestazioni sintomatologiche principali: Tonic fits o crisi convulsive toniche: il paziente colpito dalla convulsione perde coscienza, cade a terra, irrigidito e cianotico.
Quanto dura la convulsioni cloniche?
Normalmente, questa fase dura all’incirca un paio di minuti; meno spesso raggiunge i 5 minuti. Le convulsioni cloniche sono le più frequenti. Alla crisi convulsiva clonica segue spesso una fase cosiddetta ipotonica, associata ad un sonno profondo. Al risveglio, il paziente tende a dimenticare quanto accaduto.
Quali sono i trattamenti per la crisi convulsiva?
Dinanzi ad una nuova crisi convulsiva evidente o ad una sospetta epilessia è necessario sottoporre il paziente a test più specifici. Cura e prevenzione. La terapia sedativa ed anticonvulsivante costituisce il trattamento d’elezione per il controllo delle crisi convulsive.
Quali sono le convulsioni epilettiche?
Le convulsioni possono essere classificate in: Epilettiche: Queste crisi convulsive non hanno una causa scatenante apparente (ovvero, non sono provocate) e si ripresentano due o più volte. Una sola crisi convulsiva non è considerata epilessia. Le convulsioni epilettiche sono dette sindrome convulsiva o epilessia.