Quanto dura la contagiosità della mononucleosi?
La mononucleosi è contagiosa dal momento in cui compaiono i primi sintomi, mentre non è contagiosa nella fase di incubazione. La durata della contagiosità è variabile: se nella grande maggioranza dei casi il virus viene eliminato in poche settimane, in alcuni soggetti può permanere nella saliva anche per molti mesi.
Quando si mischia la mononucleosi?
La mononucleosi è una malattia infettiva che si trasmette attraverso la saliva; per tale motivazione è anche conosciuta come “malattia del bacio”. L’infezione si può trasmettere attraverso la condivisione di bicchieri o per effetto di goccioline di saliva disperse con starnuti o colpi di tosse.
Quali sono le complicanze della mononucleosi?
Possibili Complicanze della Mononucleosi. La mononucleosi può causare delle complicanze, fortunatamente piuttosto rare, ematologiche (anemia emolitica e piastrinopenia) ed a carico del sistema nervoso centrale e periferico (convulsioni, alterazioni comportamentali, encefaliti e meningiti). Possibile è anche il coinvolgimento di cuore e polmoni.
Come inizia la mononucleosi infettiva?
La mononucleosi infettiva inizia, generalmente, con un mal di gola improvviso (faringite acuta) caratterizzato dalla presenza, sull’arco tonsillare, di un arrossamento e di una patina grigio-biancastra (essudato) che, spesso, fanno pensare a infezioni batteriche da streptococco e da stafilococco.
Qual è il periodo di incubazione della mononucleosi?
Periodo di incubazione della Mononucleosi. Il periodo di incubazione dell’infezione è piuttosto lungo e variabile dai 30 ai 50 giorni in adulti ed adolescenti. Generalmente, questo tempo che precede la presentazione dei sintomi è inferiore nei bambini, pari a circa 10-15 giorni (che sviluppano la mononucleosi in forma pressoché priva di sintomi).
Qual è il quadro più comune di una persona affetta da mononucleosi?
Generalmente, il quadro clinico più comune di una persona affetta da mononucleosi è molto simile a quello di una qualunque persona affetta da faringite o sindrome influenzale: è stato infatti riscontrato come la febbre, e l’ingrossamento dei linfonodi (principalmente quelli dell’inguine, del collo, e delle ascelle) siano i sintomi più diffusi.