Quanti giorni di permessi retribuiti?
Il dipendente ha diritto ad un massimo di tre giorni lavorativi all’anno di permessi retribuiti dall’azienda, in caso di decesso o grave infermità di: Coniuge anche se legalmente separato; Parente entro il secondo grado, anche non convivente; Componente della famiglia anagrafica.
Quanti giorni si possono prendere a scuola?
Nella norma è scritto: “Il dipendente, inoltre, ha diritto, a domanda, nell’anno scolastico, a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari documentati anche mediante autocertificazione.
Quante assenze può fare un insegnante?
Quante assenze può fare un insegnante? Al 90% per i successivi 3 mesi fino a 360 giorni (dal 271° al 360° giorno); al 50% per i restanti 6 mesi (dal 361° al 540° giorno). 270+90+180= 540 giorni (18 mesi). Nessuna retribuzione (o licenziamento) nel caso l’assenza per malattia superi il 540° giorno.
Quanti permessi si possono usare in un mese?
La Legge 104/92 concede fino a 3 giorni di permesso ogni mese o fino a 2 anni di permesso retribuito nell’arco di tutta la vita lavorativa.
Quanti permessi si possono chiedere a scuola?
Il dipendente con contratto a tempo determinato ha dunque diritto, a domanda, a 6 giorni di permessi (non retribuiti) nell’anno scolastico per motivi personale o familiari documentati anche mediante autocertificazione. A differenza del personale di ruolo, tali permessi non sono retribuiti e sono 6 invece di 3.
Quante assenze si possono giustificare?
In un anno scolastico gli studenti devono andare a scuola 200 giorni. Il decreto sul limite massimo di assenze a scuola stabilisce che ogni studente si deve presentare a scuola almeno tre quarti dei giorni totali (ovvero il 75% dei giorni). Quindi per non essere bocciati, dovete andare a scuola 150 giorni.
Quanti mesi di malattia si possono fare in un anno scuola?
Solo i primi 18 mesi possono essere frazionabili e retribuiti in base alla durata delle assenze per malattia. I secondi 18 mesi invece sono non frazionabili e apparecchiati come periodo di aspettativa non retribuita.