Sommario
Cosa serve il divieto?
I segnali di divieto indicano il comportamento che l’automobilista non può tenere. Nella maggior parte dei casi (ma non sempre, come vedremo) si distinguono appunto per due elementi. Innanzitutto per la forma circolare e poi per il bordo rosso su sfondo bianco con il simbolo di riferimento nero.
Qual è il segnale di divieto di parcheggio?
Il cartello del divieto di sosta lo conoscono tutti, è quello blu con bordo rosso e barra obliqua rossa. Esiste anche il cartello stradale del divieto di sosta e fermata, uguale al precedente ma con doppia barra obliqua (che diventa una sorta di X).
Quanto valgono i divieti?
Ma mentre sulle strade urbane il divieto vige solo dalle ore 8.00 alle ore 20.00, salvo diversa indicazione, lungo le strade extraurbane, in assenza di indicazioni integrative, il divieto è permanente, ossia vale 24 ore su 24.
Quando inizia e finisce il divieto di sosta?
E’ un segnale di prescrizione (divieto). Vieta la sosta del veicolo ma consente la fermata. Fuori dai centri abitati è valido 24 ore su 24; nei centri abitati dalle ore 8 alle ore 20, salvo diversa indicazione. Può essere integrato da pannelli per indicarne l’inizio, il proseguimento o la fine.
Cosa indicano i cartelli di colore blu?
Azzurro per segnali di prescrizione, comportamento o azione specifica, obbligo di portare un mezzo di sicurezza. Verde per segnali di salvataggio o di soccorso, porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni, locali, situazione di sicurezza, ritorno alla normalità.
Chi produce i cartelli stradali?
Il Ministero, infatti, oltre a garantire la conformità dei cartelli alla normativa europea, autorizza la costruzione e produzione degli stessi. Queste ditte, tra l’altro, forniscono non soltanto segnali stradali ma, più in generale, tutti quei cartelli che danno prescrizioni o indicazioni per la sicurezza.
Chi si occupa dei cartelli stradali?
Contro i provvedimenti e le ordinanze che dispongono o autorizzano la collocazione della segnaletica è ammesso ricorso, entro sessanta giorni e con le formalità stabilite nel regolamento, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che decide in merito.
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