Sommario
Quanti giorni per morte suocero?
I giorni di lutto non spettano quindi per suocero e suocera, ma spettano i permessi lutto nonno ovvero i genitori dei propri genitori; ma non spettano infine per la morte del nonno o della nonna del coniuge.
Quanti giorni si ha diritto per lutto?
Il CCNL non dispone di un limite temporale entro cui utilizzare i 3 giorni, anche non continuativi, concessi al dipendente per ogni evento relativo alla perdita del coniuge, di parenti entro il secondo grado, di un soggetto componente la famiglia anagrafica o convivente stabile, di affini di primo grado.
Quando spettano i tre giorni legge 104?
Dopo il compimento del terzo anno di vita del figlio con handicap grave, la madre, o in alternativa il padre, ha diritto non più alle due ore di permesso, ma ai soli tre giorni di permesso mensile, che possono essere fruiti in via continuativa ma devono essere utilizzati nel corso del mese di pertinenza.
Quali sono i giorni di lutto concessi dalla legge?
I giorni di lutto concessi dalla legge sono tre, nell’arco di un anno lavorativo, e possono anche essere non continuativi.
Cosa prevede la legge per il lutto familiare?
Permessi per lutto familiare: cosa prevede la legge. La normativa nazionale prevede che i lavoratori hanno diritto a tre giorni lavorativi all’anno di permessi per lutto familiare o per grave infermità di un parente entro il secondo grado (figli, genitori, fratelli, sorelle, nipoti e nonni).
Quando devono essere utilizzati i permessi per lutto?
I giorni di permesso devono essere utilizzati entro 7 giorni dal decesso o dall’accertamento dell’insorgenza della grave infermità o della necessità di provvedere a conseguenti specifici interventi terapeutici. Quindi è entro questo termine che decorrono i permessi per lutto.
Quando si parla di permessi per lutto e per gravi motivi familiari?
Quando si parla di permessi per lutto e per gravi motivi familiari, o di un parente entro il II grado di parentela il lavoratore ha diritto a tre giorni di permesso retribuito. In questi tre giorni di assenza quindi il dipendente continua a percepire la normale retribuzione.