Sommario
- 1 Quali sono le fasi della gestione del rischio clinico?
- 2 Quali sono i principali strumenti per la gestione del rischio clinico utilizzabili per l’analisi e la prevenzione degli eventi critici?
- 3 Come possono essere descritte le buone pratiche clinico assistenziali?
- 4 Come segnalare evento sentinella?
Quali sono le fasi della gestione del rischio clinico?
Risk Management: le 4 fasi
- l’identificazione dei rischi (Risk Identification)
- l’analisi dei rischi (Risk Analysis)
- il controllo delle possibili perdite (Risk Control)
- la copertura finanziaria (Risk Financing)
Cosa sono le buone pratiche in sanità?
Si intendono tutte le pratiche clinico-assistenziali generalmente ritenute efficaci, sicure ed appropriate dalla comunità scientifica internazionale perché basate su solide prove di efficacia o su un generale consenso sulle pratiche consolidate negli anni.
Qual è il metodo standard per la segnalazione degli eventi avversi?
L’IR è una modalità strutturata delle segnalazioni spontanee da parte degli operatori in ambito sanitario di eventi avversi e quasi eventi, allo scopo di identificare aree di criticità per le quali predisporre azioni di miglioramento.
Quali sono i principali strumenti per la gestione del rischio clinico utilizzabili per l’analisi e la prevenzione degli eventi critici?
a) l’attività di consulenza medico – legale; b) la gestione di un data – base degli eventi avversi; c) l’organizzazione di eventi formativi specifici sul tema; d) la partecipazione alla sperimentazione regionale sulle procedure di Incident Reporting.
Quali sono i 4 punti per la gestione del rischio?
PUNTO 1 Individuazione e registrazione dei pericoli. PUNTO 2 Valutazione dei pericoli per determinare il livello di rischio. PUNTO 3 Individuazione delle misure di prevenzione e protezione. PUNTO 4 Attuazione delle misure.
Cosa si intende per gestione del rischio clinico?
Il Clinical Risk Management (Gestione del rischio clinico) rappresenta l’insieme di varie azioni complesse messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza del paziente, sicurezza basata sull’apprendere dall’errore.
Come possono essere descritte le buone pratiche clinico assistenziali?
Le “buone pratiche clinico-assistenziali” sono, invece, quelle citate dall’art. 5, caratterizzate dalle finalità preventive, diagnostiche, terapeutiche, palliative, riabilitative e di medicina legale. Alla luce di ciò, pare possibile concludere che, in mancanza di linee guida elaborate secondo le procedure dell’art.
Cosa cura l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche?
L’Osservatorio ha il compito di acquisire dai Centri regionali per la gestione del rischio sanitario i dati relativi ai rischi, agli eventi avversi, agli eventi sentinella e agli eventi senza danno, nonché alle tipologie dei sinistri e alle cause, entità, frequenza ed onere finanziario del contenzioso.
Cosa fare in caso di evento avverso?
Effettua la segnalazione ogni operatore coinvolto o chi viene a conoscenza di un evento avverso/near miss. La segnalazione deve pervenire alla funzione aziendale deputata alla gestione del rischio clinico, così come prevista dall’Intesa Stato Regioni e P.A. del 20 marzo 2008.
Come segnalare evento sentinella?
La segnalazione di un evento sentinella deve essere fatta al all’Osservatorio nazionale degli eventi sentinella, incardinato nell’Ufficio 3 della Direzione generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute, attraverso il Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità (SIMES) che …
Quali sono gli strumenti per l’analisi del rischio?
Tra queste vi sono la Failure Mode and Effects Analysis (FMEA) e la Failure Mode and Effects Criticality Analysis (FMECA). La FMEA è un’analisi di tipo qualitativo intesa ad identificare quello che potrebbe succedere (il modo di guasto/errore) se si verificasse un difetto, una omissione, un errore.
Cos’è la gestione del rischio clinico?
La gestione del rischio clinico in sanità (clinical risk management) rappresenta l’insieme di varie azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti, sicurezza, tra l’altro, basata sull’apprendere dall’errore.