Sommario
Cosa accade nella conferenza di Monaco?
La conferenza si concluse con un accordo che portò all’annessione alla Germania di vasti territori della Cecoslovacchia con il benestare delle potenze democratiche che, fedeli alla politica di appeasement, credettero di aver raggiunto un compromesso per una pace duratura accontentando le mire espansionistiche di Hitler …
Cosa stabili il patto di Monaco del 1938?
1938) e successivo accordo (30 sett. 1938) tra Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia, in base al quale la Germania fu autorizzata a procedere all’annessione delle parti dello Stato cecoslovacco abitate in prevalenza da popolazioni di lingua tedesca (zona dei sudeti).
Per quale motivo Mussolini organizzò la conferenza di Monaco?
A fare da anfitrione a Benito Mussolini, Neville Chamberlain e Edouard Daladier, un raggiante Adolf Hitler. Il motivo della conferenza di Monaco fu uno solo: garantire la pace ed evitare a tutti i costi una nuova guerra.
In che cosa consisteva la questione dei Sudeti?
La proposta anglo-francese che la Cecoslovacchia abbandonasse tutti i territori con almeno il 50% di abitanti di lingua tedesca fu però rigettata da Hitler. Fondò nella regione dei Sudeti il cosiddetto Fronte patriottico dei Tedeschi dei Sudeti (Sudetendeutsche Heimatfront), divenuto poi la Sudetendeutsche Partei.
In che cosa consiste la questione dei Sudeti?
La questione dei S. è stata causa di gravi conflitti nella prima metà del 20° secolo. Alla fine della Prima guerra mondiale , con il trattato di Saint-Germain (1919) i S. furono assegnati alla neocostituita Cecoslovacchia , che veniva così a inglobare 3.100.000 Tedeschi.
Quando e perché venne convocata la Conferenza di Monaco?
Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1938 a Monaco i capi di stato e di governo di Francia, Regno Unito, Italia e Germania firmarono un documento con cui veniva permesso alla Germania di annettersi gran parte della Cecoslovacchia.
Quando attraversi l’inferno non ti fermare?
«Se stai attraversando l’inferno, non ti fermare», la frase è di Sir Winston Churchill pronunciata mentre era alla guida del Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale.