Sommario
Come si dichiara uno sciopero?
Non è necessario un atto formale di proclamazione dello sciopero, se non nell’area dei servizi pubblici essenziali, nell’ambito della quale peraltro la legge prevede anche uno specifico obbligo di preavviso. Fuori dall’area regolamentata, è dunque certamente legittimo lo sciopero “improvviso”, detto anche “a sorpresa”.
Quanti giorni preavviso sciopero?
ART. 1. La comunicazione della proclamazione di qualsiasi azione di sciopero da parte delle strutture e rappresentanze sindacali, deve avvenire con un preavviso non inferiore a giorni 10 e deve contenere l’indicazione se lo sciopero sia indetto per l’intera giornata oppure se sia indetto per un periodo più breve.
Quali sono le forme di sciopero più lesive?
A seconda dei casi lo sciopero può avvenire a singhiozzo o a scacchiera. Altre forme di sciopero particolarmente lesive sono lo sciopero selvaggio detto anche “a sorpresa” e quello dello straordinario. Queste forme di sciopero mirano a massimizzare il danno prodotto nei confronti dell’azienda.
Come si distingue lo sciopero economico e quello politico?
Generalmente, si distingue in sciopero economico (o sindacale) e politico: lo sciopero economico ha lo scopo di ottenere miglioramenti retributivi o normativi delle condizioni di lavoro (ad esempio, un aumento della paga, una diminuzione dell’orario di lavoro, il miglioramento delle condizioni igieniche o della sicurezza dei luoghi di lavoro);
Cosa succede durante le giornate di sciopero?
Durante le giornate di sciopero si verifica una sospensione momentanea del rapporto di lavoro: di conseguenza, il dipendente perde il diritto alla retribuzione per la durata della sospensione. Il datore di lavoro, in caso di sciopero, può dunque legittimamente effettuare una trattenuta sulla retribuzione spettante al lavoratore.
Come reagì lo sciopero generale?
Lo sciopero generale destò preoccupazioni nella classe borghese, la quale chiese al Capo del Governo di reagire con forza alle agitazioni proletarie. Giolitti resistette a tali pressioni e per superare l’impasse sciolse la Camera, indicendo nuove elezioni all’insegna dello slogan «né rivoluzione, né reazione».