Sommario
Come funziona un Sarchiatore?
Come si usa L’utilizzo del frangizolle è semplicissimo: si fa correre la rotella spingendo il manico, contemporaneamente si tiene un’inclinazione tale da far andare la lama uno o due centimetri sotto terra. In questo modo le erbe di piccola scala vengono tranciate sotto al colletto e in genere debellate.
Quando si Sarchiare il mais?
Una volta al mese si fa una sarchiatura per permettere al terreno di avere aria e ossigeno sufficienti. Per una corretta impollinazione è necessario piantare il mais in gruppi; infatti, siccome si impollina con il vento, il polline prodotto dalle infiorescenze maschili viene distribuito sulle infiorescenze femminili.
Come e quando potare i carciofi?
Per farlo si tagliano i polloni con la loro porzione di radice, scegliendo quelli già sviluppati con almeno 4-5 foglie, lunghi 25/40 cm. Questa operazione si fa durante la primavera (tra marzo e aprile) oppure in autunno (tra settembre e ottobre).
Cosa significa sarchiatura del terreno?
– In agraria, l’operazione del sarchiare, consistente nel lavorare superficialmente la terra per 3-4 cm di profondità, con il sarchio, le zappe o le sarchiatrici, in modo da sminuzzare il terreno e attivare così la respirazione delle radici, attenuare l’evaporazione per capillarità e distruggere le malerbe; è utile …
Quando si tagliano le piante di carciofi?
Tastare la consistenza Prima di reciderlo è fondamentale controllare il capolino. Quest’ultimo deve raggiungere la dimensione giuste e le punte delle foglie ancora raccolte nel suo bocciolo. Quindi una volta raggiunta questa fioritura, il carciofo risulta maturo e va reciso.
Cosa fare dopo la raccolta dei carciofi?
Dopo la raccolta, che in genere è scalare, occorre reintegrare il suolo con nuovi apporti di concime e irrigare bene in primavera e in estate se il clima si mantiene molto caldo e asciutto; la terra non deve seccare intorno ai fusti, che meritano una conchetta per meglio assorbirla e convogliarla in profondità.
Come è fatta la sarchiatura?
La sarchiatura è la tecnica agronomica più conosciuta e diffusa. Consiste nello smuovere lo strato più superficiale del terreno (2-8 cm). Viene eseguita con coltura in atto e si deve prestare molta attenzione affinché le piantine non vengano danneggiate.