Sommario
A cosa serve la corsa in salita?
Con le prove ripetute in salita si allena prima di tutto la forza specifica, che consiste nel rendere forti e potenti i muscoli degli arti inferiori. Non solo. Correre in salita migliora anche la capacità del cuore di pompare sangue verso i muscoli, con innegabili vantaggi sul piano dell’efficienza fisica.
Che muscoli si usano in discesa?
La tecnica della corsa in discesa. Se l’appoggio è corretto la schiena viene sentita libera e nessun contraccolpo è percepito. Inoltre lavorano di più i muscoli anteriori della coscia e molto meno i posteriori, con innegabile diminuzione della rigidità della catena cinetica posteriore.
Quale capacità si allena correndo in discesa?
Correre in discesa prepara il corpo a sopportare le contra- zioni muscolari eccentriche a carico dei quadricipiti, migliorando le prestazioni sui percorsi collinari.
Quanto si brucia a correre in salita?
Supponiamo che su una pendenza del 10% l’atleta di 70 kg cammini a 6 km/h: in un km di salita brucia 106 kcal. Se corre a 6 km/h ne brucia 126 (ricordiamo che il consumo non dipende dalla velocità). Quindi consegue l’ovvio principio che se la corsa non è decisamente più rapida del cammino è meglio camminare!
Quali muscoli sviluppa la corsa in salita?
Osserviamo nel dettaglio cosa accade ai diversi muscoli coinvolti:
- POLPACCIO. Il polpaccio – ossia la parte posteriore della gamba – subisce l’affaticamento maggiore.
- GLUTEO. Durante la corsa in salita, il gluteo viene stirato maggiormente rispetto alla corsa in piano.
- QUADRICIPITE.
Come correre per rassodare glutei?
La soluzione è correre! Banale, forse ma efficace! Sono sufficienti alcune sedute di scatti, ripetuti sulla distanza di 100 metri per stimolare la densità dei glutei. I glutei sono tra i muscoli più sollecitati in questo movimento e sono fondamentali per aumentare la falcata e la velocità di corsa.
Come si cammina in discesa?
La regola da seguire sempre è di appoggiare prima il tallone e poi il resto della pianta. In alternativa è possibile utilizzare la tecnica del mezzo passo: corpo e piedi in posizione laterale rispetto alla montagna e, caricando il peso sul piede che sta più in alto, si abbassa l’altro.