Sommario
Quando un dipendente può essere licenziato?
Il licenziamento per giusta causa è possibile quando il lavoratore è stato protagonista di un comportamento talmente grave da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro, neanche temporanea. Il lavoratore a tempo indeterminato può essere licenziato anche in caso di giustificato motivo soggettivo.
Quali sono i casi di legittimo licenziamento individuale?
In particolare, ciò può avvenire esclusivamente nelle seguenti ipotesi:
- Lavoratori in prova durante tale periodo (che comunque non può protrarsi oltre sei mesi);
- Lavoratori domestici;
- Dirigenti, purché il licenziamento avvenga nel rispetto delle norme previste dai contratti collettivi in materia;
Qual è il licenziamento disciplinare del dipendente?
Licenziamento disciplinare del dipendente a tempo indeterminato. Come abbiamo appena detto, il licenziamento disciplinare è quello determinato da un comportamento colpevole o in malafede del dipendente. In entrambi i casi, il lavoratore perde il diritto al posto di lavoro, ma a seconda della gravità della sua condotta, egli subisce:
Quando si può licenziare un dipendente a tempo indeterminato?
Quando si può licenziare un dipendente a tempo indeterminato. Per legge, solo in due casi si può licenziare un dipendente a tempo indeterminato: per comportamento colpevole o in malafede del lavoratore: è il cosiddetto licenziamento disciplinare. A seconda poi della maggiore o minore gravità del fatto posto dal dipendente si parla di:
Come si può licenziare un dipendente sostenendo che la sua mansione è soppressa?
Non si può, in altri termini, licenziare un dipendente sostenendo che la sua mansione è stata soppressa, e dopo poco assumerne un altro con la stessa funzione oppure esternalizzare il rapporto con una ditta esterna di monocommittenza per nascondere, in realtà, un rapporto subordinato.
Quando può essere licenziato per giusta causa?
Il licenziamento per giusta causa può essere, a sua volta, impugnato dal dipendente con una comunicazione scritta da inviare tramite lettera entro 60 giorni dalla ricezione. Nei successivi 180 giorni, decorrenti dall’invio, egli dovrà, a mezzo del suo avvocato, presentare ricorso in tribunale.